Roma 04/10/81
Alla redazione di PORTOBELLO
Caro Enzo1,
il mio nome è Neanderthal e sono un quarantenne scimmione peloso - di nazionalità siculo-tedesca, orgoglioso di appartenere alla nostra sottospecie in via d'estinzione.
Tra noi scimmioni ultimi superstiti ed il nostro cugino "scimmione nudo2" che, autodefinendosi serie successiva e/o maggiormente evoluta, si vergogna delle sue origini sino al punto di rinnegarle e di farsi chiamare pomposamente uomo, in verità non è mai corso troppo buon sangue.
Infatti la nostra sottospecie è pacifica ma non pavida, laboriosa, amante della campagna e della famiglia; il maschio è altrettanto abile sia nel maneggio della falce e del martello che del regolo calcolatore3,
così come la femmina si destreggia, generalmente altrettanto bene, sia a fare i pomodori in bottiglia che ad intrattenere un ambasciatore ad un pranzo di gala.
Il nostro augurio agli sposi - forse anche in considerazione che siamo in via d'estinzione! - è rimasto il vecchio "FIGLI MASCHI!", che gli uomini invece hanno ormai sostituito con "ABORTI MASCHI!",
(del resto così dimostrandosi consapevolizzati della loro pochezza ed inutilità, tanto, da una loro auspicata scomparsa, il mondo non avrebbe assolutamente nulla da perdere ed anzi tutto da guadagnare!)
IN CONCLUSIONE, TRA NOI SCIMMIONI E LA RAZZA UMANA C'E' DAVVERO ASSAI POCO DA SPARTIRE!
Tuttavia i soliti benpensanti - constatata la mia estrema difficoltà, di reperire una compagna - mi spingono a rassegnarmi a subire l'incrocio con una rappresentante della spregevole razza umana:
e malgrado tutta la preoccupazione, per l'evidente e naturalesottosviluppo delle donne, io mi sarei quasi rassegnato al ruolo di toro miglioratore........ in definitiva meglio figli meticci che niente!
Naturalmente sensuale, nonché aiutato da un bello e forte aspetto, oltre che conoscitore di numerose lingue umane, rasatomi il viso e nascosto il vello sotto gli abiti, mi è assai facile uscire dall'amata foresta e avvicinare e corteggiare le femmine umane, che poi - a dire il vero - son proprio grandi mignotte!
Infatti – finché si tratta di scopare sotto pillola - esse sono pienamente disponibili e tutt'altro che contrariate dal mio vello e dalla mia animalità, che anzi le arrapa notevolmente.
Ma appena incomincio a dire “Beh, dato che stiamo bene assieme, che ne diresti di trasferirti nella mia capanna, laggiù nella foresta, e di smettere di prendere la pillola o di farti levare il chiodo di venere?
........ lo shekeraggio del sangue, il suo rinnovo, in generale apporta potenziamento fisico ed intellettuale, accorpando più le qualità che non i reciproci difetti dei genitori!......pensa come sarebbero belli i nostri figli!”
......la manza subito s'allarma: magari continuando ancora a farsi slappare ed a vogliosamente arrotolarsi il mio pelo sulle sue dita, incomincia a fare "Ma allora tu non é che solo sembri un abominevole Neanderthal, ma lo sei davvero?!"
Insomma accecate dalla propria arretratezza, che impedisce loro di vedere gli innumerevoli difetti della loro razza,
(lasciamo magari perdere la mancanza della calda pelliccia – cui suppliscono indegnamente pretendendo quella dei poveri visoni! - ma per la loro debolezza congenita e la minore massa cerebrale, non mi davvero che ci sia legittino motivo d'orgoglio o di vanto!),
finora le manze - arroccatasi presuntuosamente su quei pregiudizi raziali, che semmai dovrei portare avanti io (che invece li ho completamente superati) – magari solo dopo essersi fatte abbondantemente servire sessualmente, ma mi hanno sempre scaricato.
Così – con da sempre il chiodo, non di venere ma ormai divenuto fisso, d'una coscienziosa socia, con cui impiantare un bell'allevamento di cuccioli, ed intelligente amica con cui trascorrere una vita serena -
vista casualmente la tua trasmissione, ho pensato di utilizzare il mezzo televisivo, per ancor più estesamente diffondere il mio richiamo della foresta consistente in sette beatitudini ed un'invocazione.
1°) Beato l'albero che si ricopre delle sue foglie, e l'umano che non lesina quel sudore, con cui mantiene sé e famiglia, perché sta scritto: NE' RICCHEZZA NE' FELICITA' CONSUMERAI IN QUANTITA' MAGGIORE DI QUELLA DA TE CREATA;
e beata anche la sua donna che - sapendosi così sollevata dall'usuale lavoro (e sue conseguenti fatiche e pericoli) - allatta ed educa i figli, senza non dico percepirne il peso ma neanche sentirlo,
svolgendo tale incombenza lietamente e serenamente, senza stare sempre a ripetersi che non é gratificante e meriterebbe di meglio!
beato in subordine anche chi, temporaneamente indugiando in ozio perchè troppo giovane od anziano, o esausto, ammalato od infortunato,
almeno si sforza di cantare o suonare, per allietare la dura opera dei compagni; o quantomeno deterge il sudore dalla loro fronte!
2°) Beato il consapevole, che opera e partecipa e che, colmo di stupore e di meraviglia per la bellezza del Creato, ne vuol render grazia ad un Dio, fatto a sua immagine e somiglianza;
3°) Beato chi con animo imperturbabile e sereno, procede col fieno nei capelli e le scarpe intrise di terra, levando gli occhi al Cielo non per trovarvi solo ragioni per mortificarsi ed estinguersi,
ma, al contrario esaltatone - senza la speranza di un premio né il timore di un castigo - compie tutto il bene che può fare e solo il male cui é inevitabilmente costretto;
4°) Beato chi, onde riscattare nei propri figli il peccato originale dei cromosomi dei propri padri, rifiutò l'originaria stagnazione della vita eterna,
nonché la clonazione, accettando invece quella riproduzione sessuata, che con la continua varianza e la selezione naturale assicura l'evoluzione ulteriore.
5°) Beato chi è scavato dalla Prova e dalla sofferenza, perché tanta più felicità potrà contenere, in seguito ricordandole affrontate e superate.
6°) Beato l'altruista, che porta il lume dietro e, lastrica le sue strade di buone sentenze, lasciando tracce e mappe affinchè più facilmente i posteri possan seguirlo sull'incerto e non sempre delineato sentiero dell'evoluzione e del progresso.
7°) Beato insomma l'uomo, figlio dell'uomo e figlio di mignotta! I cieli e le terre risuonano delle sue imprese, le terre e i cieli dei suoi misfatti! Orgogliosamente esponendo le sembianze del Creatore, procede egli, inarrestabile e conscio che nel suo futuro non v'é niente d'impossibile!
Invocazione.
Mia ancora sconosciuta compagna, sii benedetta ovunque tu sia, la Natura è con te, e sar'anche con noi, se comprenderai ed accetterai il tuo mandato più di dar la vita che non di viverla.
Guardati impietosamente allo specchio: tutto in te é modificato e specializzato per la riproduzione e l'allevamento, tutto in te si risolve in una parola sola gravidanza......(ed ogni altra cosa é sciocchezza!)
Figurati se io non starei eternamente a baciare e manipolare quei due tuoi seni, splendidi ed utili allo stesso tempo, ma che t'inibiscono le attività motorie del tronco (per non parlare del tiro con l'arco),
mentre il distacco delle articolazioni coxofemorali – necessario per creare il passaggio della testa del feto– annienta la velocità della tua corsa,
obbligandoti a quell'andatura, funzionalmente limitativa e ridicola, ma sessualmente arrapante, popolarmente chiamata sculettamento.
Nella respirazione, inoltre, la necessità di non comprimere il feto ti fà preferenziare la componente toracica, assai meno ossigenante, rendendoti inadatta a sforzi prolungati.
Con queste premesse funzionali, un dì anche un Dio onnipotente dovette rassegnarsi all'impossibilità che lo stesso animale potesse sia correre a lungo e così rapidamente da catturare il cibo, necessario alla sopravvivenza,
sia contemporaneamente avere le succitate caratteristiche idonee alla riproduzione: non c'era nulla da fare, occorreva modificare il progetto originario, sdoppiandolo in due entità, diverse e complementari (ma assolutamente non contrapposte!); e furono maschi e femmine.
Anche se il mio ruolo é forse preferibile, alla nascita né a me né a te ci é stato chiesto di sceglierlo, ma solo di recitare compiutamente quello assegnatoci:
se non é bene che l'uomo sia solo, peggio é per la donna rifiutare d'impersonare la propria parte......nessuna che la respinga potrà mai essere felice!
Se, addossandomeli, potessi evitarti i dolori del parto, ti giuro che lo farei.....del resto il maschio ne ha da sopportare di ben altri! Ma non posso farlo, non mi é stato consentito, non é da me, perché io sono quella parte fatta per correre, lavorare ed assaltare!
Allora sorridimi e radiosamente accettando d'esser la mia ancilla domini, ringrazia il Signore d'averti fatta della vita e dell'uomo il principio e la fine, l'alfa e l'omega!
Veniamoci reciprocamente incontro, magari all'inizio non senza sospetti ed incertezze, ma che l'attrazione sessuale ci aiuterà a vincere e che assolutamente non c'impediranno di poi procedere di pari passo,
danzando allegramente e serenamente, forse talvolta anche inciampando, ma sempre potendo ritrovare sostegno ed equilibrio nell'appoggio dell'altro.
Così parlò Zarathustra.
(Francesco RAUCEA)
Ovviamente una lettera così vera e sincera rimase persino senza risposta: non poteva trovar spazio sotto l'imperare del più deteriore femminismo del mondo delle sessantanovine (pardon, delle post sessantottine!)
1 Tortora, il presentatore di tale trasmissione.
2 Terminologia tratta da Desmond MORRIS (The snaked ape = scimmione nudo).
3 I tre simboli raffigurati nella copertina del mio 'Saggio su una moneta di ghiaccio'