GRATIFICAZIONE  E  MATERNITA’

Disse Zarathustra, amplificando un tema di Schopenauer (1788-1860) : ""Lo scopo finale di ogni evento amoroso, sia serio-tragico che ilare-faceto, è realmente il più grave ed importante tra quelli della vita umana ......... è nientepopodimenoche in ballo la creazione della prossima generazione!"

Ma quanti si son resi conto di tale lampante verità, cioè che i bambini devono derivare dall'incontro, esistenziale assai più che fisiologico, di maschio e femmina?

Quando un bambino nasce solo come prodotto secondario – e spesso anche imprevisto ed indesiderato – del sesso, non fà altro che sovrappopolare il mondo, che impoverirlo.

Per tale ragione, a fronte di ben poche madri, ci sono invece tantissime donne con prole, che hanno confuso e frainteso lo scopo biologico ed evoluzionistico della sessualità, con quella reciproca ed appagante gratificazione,

ma che – senza assolutamente scomodare il cielo e la terra - avrebbero potuto tranquillamente concedere e concedersi con una graticulazione, una fellatio, cunnilinguo, interruptus, pillola od un vecchio e sacrosanto profilattico!

Ma quando una donna invece, totalmente arresa e meditativa, trasporta nel suo conscio il desiderio – sempre presente nel suo inconscio - di concepire un nuovo essere, intuendo la forma nell'informe - come lo scultore le potenzialità del blocco di marmo -

allora si verifica un'incredibile e sacra gestazione reciproca, biunivoca e senza eccezione, in quanto lo zigote avrà generato una MADRE!

E per la donna – biologicamente non nata per vivere ma per dare la vita! - il diventar madre è il suo scopo vitale ed esistenziale, l'alfa e l'omega, il principio e quel fine (anche se da tante femministe, quest’ultimo, incredibilmente valutato di genere femminile!)

Anche se, ne La donna senz'ombra di Strauss per il medesimo concetto si ricorre ad un'improvvisa ombrazione (Luca 1.35 “La virtù dell'Altissimo t'adombrerà!”; sino a quel momento, con luci scrupolosamente verticali, sul palcoscenico si è annullata scrupolosamente qualunque possibilità d’ombra!), in realtà, è la sua illuminazione,

perché quel parto non potrà che consacrare un nuovo Buddha, inspiegabilmente ricavandolo da un insieme di tre fessure con inutile carrozzeria circostante, insomma da una sino allora insignificante buddhana!"