GUERRA e PACE
di Tali Sork
Parecchi anni fa, mia cognata Marilù De Fabritiis TABASSO, insegnante montessoriana, richiamò la mia attenzione su una pagina di una rivista pedagogica inglese che riportava, giustamente magnificandola, la infrariportata poesia:
non aveva neanche il titolo (quello surriportato gliel’ho messo io, che l’ho
anche tradotta) ed era stata vergata da una ragazzina israeliana di soli undici
anni, una completamente anonima‘Tali Sork’ (quale sarà il nome e quale il
cognome?)
Ancorché non tutta - e in ogni caso di rado - la famiglia di mia moglie trasudi positività, mi dichiaro e professo tuttora riconoscente a Marilù, per averci richiamato sopra la mia attenzione: ne rimasi stupefatto ed incantato.
Io non ho la
sfera magica e non so se, crescendo, la sconosciuta Tali Sork si sia affermata
importante poetessa: anzi sono portato ad escludere simile eventualità, dando
fiducia a Fabrizio ed al suo
"....una notizia un po’ originale
non ha bisogno d’alcun giornale
come una freccia dall’arco scocca
e vola rapida di bocca in bocca !
Eppure grande poetessa la, probabilmente tuttora sconosciuta, Tali Sork lo era
nata ; e, in base all’assioma poeta per un attimo = poeta per sempre, so
che – se non è finita ammazzata in quell’indegna, assurda ed insensata
contesa - come il sole, tuttora diffonde intorno a sé piacevole tepore e gioia
di vivere. Ed eccoVene il testo:
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi, altri molto freddi.
Avevo una
scatola di colori :
ma non avevo il rosso per i feriti,
nè il nero per il pianto degli orfani,
nè avevo il bianco per i morti
nè il giallo per gli orrori della guerra.
Ma avevo
l'arancio per la gioia di vivere,
ed il verde per i germogli ed i nidi,
ed il celeste dei chiari cieli splendenti
e il rosa per i sogni e la quiete.
Allora mi
sono seduta ed ho dipinto la pace!