A UN CARRO D'IMMONDEZZA (1922)

(anche in questo caso, la postera s'accorge, con mezzo secolo d'anticipo, di quello che diventerà il problema degli RSU rifiuti Solidi Urbani!)

O gioia insuperata,
rapidissimamente camminare,
fissare il sole, e il vento, respirare
in una bella e azzurra mattinata !
Un effluvio di glicini e di rose
s'effonde intorno a me, nell' aria pura
dell'apriIe felice.
Salve, Natura,
di soavissime cose
eterna genitrice!

Ma ecco un carro d' immondezza, lento,
che mi passa vicino,
e l'orribile lezzo
che d'intorno si espande, in un momento
a turbare l'aroma mattutino,
mi fà provare un senso di ribrezzo.
Perché, Natura, accanto
al più soave incanto
dell'albero e del fiore
affiancar tale orrore ?
Decadenza e morte, unite ai fulgori supremi?
Rispondi: a qual scopo avvicinar quest’estremi ?

Eppur .... m' accorgo adesso con stupore
- ignoro molte cose, io, nata ieri ! –
come vi si’anche chi apprezza quest’orrore,
e che ci viva dentro volentieri.
Eccoli qui snodarsi, grassi e molli,
i vermi dei cimiteri e delle fogne,
che avidamente brucano, e satolli
diventan coi rifiuti e le carogne.
Eccole qui le cieche creature
che la bellezza ignorano del sole,
ma sottoterra vivono oscure,
dei rifiuti smaltendo la mole.

Intanto il carro m' ha sopravanzato
- e pur lo seguo ancor con il mio
curioso sguardo –ed ecco ha svoltato
per una strada fuori porta, mentr’io penso con turbamento sconosciuto
che nulla al mondo si distrugge o perde:
della citta l'ignobile rifiuto
feconderà la campagna verde,
e quella massa di materia vile
che già alla vista m'appariva morta,
col cielo puro del prossimo aprile
a vita nuova sarà bella e risorta.
E mentre ora, disgustosa e brutta,
inonda l'aria di cattivi odori,
doman si schiuderà in foglie e fiori,
maturerà succosamente in frutta!
Ma, se gli atomi più contaminati
da un sorriso del sol possono tuttora
a nuova vita esser richiamati,
morta non é quella materia ancora.
Nè certo sporchi e ciechi siete, o vermi
che vi nutrite di future rose;
i ciechi siamo noi, poveri infermi,
ignari del mistero delle cose!
I ciechi siamo noi, che la grandezza
non vediarno cosparsa nel creato,
e nell'alito vil dell' immondezza
non presentiamo il fiore profumato!
Ora sento una voce indefinita
dirmi : "Tutte le cose sono belle,
e la mondezza si alterna con la vita
come il sole si alterna con le stelle.”
E, ancora inebriata dall'ebbrezza
della mirabile rivelazione........
ti canterò, o carro d' immondezza,
mentre t'avvii a la risurrezione!