Quest’amore
di Jacques Prevert
 

Questo amore
così violento,
così fragile,
così tenero,
così disperato!

Questo amore
bello come il giorno,
e cattivo come il tempo,
quando il tempo è cattivo.

Questo amore così vero,
questo amore così bello,
così felice,
così gaio,
e così beffardo!

Tremante di paura come un bambino al buio,
e sicuro di sé
come un uomo tranquillo nel cuore della notte;
Questo amore che impauriva gli altri,
loro argomento,
e motivo d’invidia,

Questo amore spiato,
(perché noi lo spiavamo)
perseguitato, ferito, calpestato, ucciso,
negato, dimenticato
(perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato
ucciso negato dimenticato!)

Questo amore nella sua integrità,
ancora cosi vivo
e tutto soleggiato,
E' tuo.....
E' mio.....
E' stato quel che è stato.

Cosa sempre nuova
e non mai cambiata,
vera come una pianta,
tremante come un uccello,
calda e viva come l'estate.

Noi possiamo tutti e due
andare e ritornare;
noi possiamo dimenticare
e quindi riaddormentarci;
 

risvegliarci, soffrire, invecchiare
e addormentarci ancora.

Sognare la morte
svegliarci, sorridere e ridere
e ringiovanire.

Il nostro amore è là,
testardo come un asino,
vivo come il desiderio,
crudele come la memoria,
sciocco come i rimpianti,
tenero come il ricordo,
freddo come il marmo,
bello come il giorno.

Fragile come un bambino
ci guarda sorridendo
e ci parla senza dir nulla.
E io tremante l'ascolto
e grido;
grido per te,
grido per me,
ti supplico
per te, per me, per tutti coloro che si amano,
e che si sono amati.

Sì - io gli grido -
per te per me e per tutti gli altri,
che non conosco,
fermati là,
là dove sei.
Là dove sei stato altre volte
fermati,
non muoverti,
non andartene.

Noi che ci siamo amati,
noi ti abbiamo dimenticato:
ma tu non dimenticarci,
non avevamo che te sulla terra.
Non lasciarci diventare gelidi;
anche se molto lontano, sempre
e non importa dove,
dacci un segno di vita.

E un po’ più tardi, ai margini del bosco,
nella foresta della memoria,
alzati subito,
tendici la mano,
e salvaci!