Amo la strada
ch'asseta il vento, aggiaccia la bufera
e ne le notti chiare
vede le amiche stelle respirare;
che vela le distanze
col fascino discreto della lontananza;
e chiama, tenta, invita
a camminare avanti!
Avanti! Oltre il sogno e la vita
oltre l'ignoto limite del mondo
senza cuor che incateni
o inquieto pensiero che tormenti.
Voglio vedere in fondo
all'oscuro mio compito
e a quella meta bella
ch'ognun vagheggia ma non trova mai!
Voglio dimenticare |
che sono e che ragiono
e andare, andare, andare,
per un viaggio divino
ove mentre cammino
non penso al mio destino.
O strada, strada bianca,
a le tue fonti alfine
disseterò l'arsura d'infinito;
ai tuoi mandorli in fiore
inebrierò il mio cuore.
Così finché morte non venga
a spezzar del mio volo,
ardito ed ambizioso,
l'ali e le splendide illusioni,
concedendomi, in un vortice d'ombra,
la sua luce!
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