00060 - CAPENA il 02/07/00
Riferfax 28/06 con affermazioni sorprendenti!
Caro Mario,
1. quel Vangelo che tu - ma solo quando ti fà comodo! - conosci così bene, non suggerisce forse l'indimenticabile "non giudicare e non sarai giudicato!"?!
1.1. Allora tu non giudicare a sproposito e così non correrai il rischio di esser giudicato notevolmente rincoglionito.
1.2. In Germania c'è un gran bel proverbio (Volksmund, assai pittorescamente "Boccadipopolo"), rifacimento dal girolaminiano Loqui qui nescit, discat aliquando reticere:
1.2.1. "Spesso è preferibile tacere, anche correndo il rischio di sembrare stolti, che non parlare (peggio ancora scrivere!) DIMOSTRANDOLO!"
1.3. Tu attualmente sembri purtroppo afflitto dalla cosiddetta "Diarrea dello scrivano"; risultato: un 99% di autentica carta da culo a cui è frammisto un 1% di grandi verità,
1.3.1. ma che diventa così laborioso e problematico selezionare che la maggior parte dei non amici abbandonerà l'impresa senza tentarla; (poiché il risultato non sarebbe stato diverso a che serve allora tutto questo tuo rodimento?!)
1.4. Non ci si può alzare dal letto, al mattino, annoiati e, per passatempo, mettersi a redigere tre o quattro messaggi alla nazione giornalieri:
1.4.1. come sempre avviene, la quantità nuoce alla qualità, rendendoli, per forza di cose, banali ed insignificanti; bisogna invece aspettare il momento della spontaneità, quasi dettatura divina perchè si é ricolmi, trabocchevoli;
1.4.2. per dirla con Fritz, aspettare d'esser "calice che sta per traboccare trasportando ovunque il riflesso della sua gioia!"…………ed è allora che si diventa una lettura piacevole, affascinante ed in grado d'interferire positivamente.
1.5. E' indubbiamente ammirevole e lodevole cercare di salvare il mondo, i cieli, la terra, i continenti, le nazioni, la patria, la famiglia, anche il singolo amico,
1.5.1 almeno finché poi non si pretenda assolutamente di farlo, magari anche contro la loro volontà: caro Mario, sarebbe già un notevolissimo risultato se riuscissi a salvare te stesso!
1.5.2. Pertanto il mio consiglio è "Scrivi molto di meno per esser letto molto di più!"
2. In un tuo fax di qualche giorno fa esprimevi la convinzione che occorresse conoscere alcune pagine della tua vita per poterti valutare al meglio.
2.1. (Fritz ha fatto la tua stessa osservazione, quando ha sottotitolato "Ecce homo" con "Come si diventa quel che si è!")
2.2. Ne convengo totalmente: noi tutti siamo condizionati dalle esperienze precedenti, che spesso indubbiamente ci consentono di non ripetere due volte lo stesso micidiale errore - assicurandoci così una qualche sopravvivenza -
2.3. ma altrettanto frequentemente, anche se in mutate circostanze, si rivelano invece come paraocchi che – facendoci ricordare la prededente acqua bollente – c'impediscono, nella calura estiva, di subito bere, acqua fresca, acqua chiara / con le mani voglio finalmente bere.1
2.4. Invece in quest'ultima, senza aver preventivamente usufruito del saggio e cauto proverbio "Non giudicare un uomo senza aver prima trascorso tre giorni nelle sue scarpe", ti permetti di affermare, sic et simpliciter, che sarei io il responsabile del mio disastro matrimoniale!
2.4.1. Eppure, nelle mie scarpe, anche tu avresti sicuramente considerato finita la storia con C., e non certo per colpa mia, ma per l'ultimazione del suo Carnevale ormonale, che ha infine fatto cadere la maschera:
2.4.2. C. è se stessa ed a suo agio adesso che graffia e ringhia e non quando ronfava sotto estro; quella era solo una sua interpretazione, desiderio temporaneo ed innaturale (ma che bestemmia mi tocca dire!) certo dovuta ai troppi ormoni in circolazione, che l'avevano tradita.
2.4.3. E che può farsene di una belva graffiante chi - come me - sostiene, ex Corano, che "è meglio vivere nel deserto che non accanto ad una donna negativa"?
2.4.4. Quando incominciammo ad essere reciprocamente attratti, oltre a farle leggere la mia lettera a Portobello a C. parlai chiarissimamente raccontandole che, quando stavo sotto le armi, fui mandato, un giorno, di corvèe a scaricare mezzene di vacca congelate, probabile avanzo dello sbarco in Normandia di quasi 25 anni prima.
2.4.4.1. Dopo un quattr'ore di questo maneggio, più abbrutito che non davvero stanco, andai a querimoniare col Maresciallo alla Sussistenza, ricordandogli tutte le mie straordinarie doti e capacità:
2.4.4.2. possibile che l'esercito, per il suo meglio, non trovasse per una persona, così preparata e specializzata, un incarico diverso dal facchino?.....Che meravigliosa lezione ho ricevuto quel giorno!
2.4.4.3. Infatti il Maresciallo mi lasciò dire, ma poi tagliò corto: "Figlio mio, ti conosco bene, so che quello che hai detto è pura e semplice verità e mi son meravigliato anch'io di vedermiti assegnare per un lavoro così umile.
2.4.4.4. Ma io ho chiesto in Maggiorità un paio di ragazzoni alti almeno un metro e ottanta, con le braccia nodose ed in grado di trasportare oltre un quintale sulle spalle, e me ne hanno mandato solo uno:
2.4.4.5. tu sei alto 1,80?…hai le braccia nodose? …..sei in grado di metterti oltre un quintale sulle spalle?…..sì!.... e allora non sta a me sindacare le decisioni dell'Aiutante Maggiore……e poiché questo lavoro deve esser assolutamente fatto, tu ora FALLO, se no stai punito!"
2.4.5. Le dissi che - in modo del tutto simile pur decisamente negando che la riproduzione e l'allevamento rappresentassero lavori umili e sporchi -
2.4.5.1. io ero d'accordissimo nel riconoscere che il gentil sesso dalla Natura potesse esser stato parecchio diseredato ed handycappato, e che probabilmente meritasse di più:
2.4.5.2. "Ma hai sorca, tette ed utero?....sì?!.......e allora - poiché questo lavoro va assolutamente fatto, né io posso farlo, nei miei confronti prestati di buon grado a farlo tu, se no stai punita,
2.4.5.3. perché non sta assolutamente a me discutere le decisioni del Gran Capo, che mi ti ha mandata con istruzioni d'uso ben precise ed esattamente per tale scopo,
2.4.5.4. ed a cui vanno eventualmente indirizzate lamentazioni, querimonie e recriminazioni per dette e che, se dirette a me, sono indisponenti, perché indirizzate al destinatario sbagliato!
2.4.5.5. Io l'ho sempre pregato non di mandarmi una virago violenta e cosciuta, ma una compagna evoluta e cosciente non solo sana, gradevole e di buoni principi, e - senza peraltro trascurarne il culo! - con fica, utero, e tette insieme dilettevoli ed utili, per farmi bei figli ed allattarli,
2.4.5.6. ma anche con mani per curarci, prepararci da mangiare, rammendare gli abiti, e detergere il sudore dalla mia fronte, nonché tanta gioia di vivere da poterne anche in parte a noi cedere,
2.4.5.7. ma per poterne ben più ricevere RECITANDO IL SUO RUOLO, perché la donna ha appunto un'altezza ed un livello intellettuale mediano tra l'uomo ed il bambino per poter - nel lieto e concorde procedere familiare - dare le sue mani ad entrambi, rappresentandone il naturale anello di congiunzione.
2.4.6. A conti fatti io ho invece ottenuto da C. - finché le ho ottenute - solo quelle, chiamiamole, prestazioni di default, che praticamente nessuna donna si esime dal fornire, essenzialmente perché le va anche a lei farlo, ma assolutamente niente altro;
2.4.6.1. ....... certo avrei gradito (e ritenevo di meritare) parecchio in più - giusto potevo attribuire a C. una striminzita sufficienza - ma, anche se insoddisfatto, tiravo a campà,
2.4.6.2. sempre continuando a sperare che, prima o poi, incominciasse a rassomigliare alla madre (che per marito e figli era stata davvero un personaggio ineguagliabile).
2.4.7. In questa situazione - con la terzomondista che da sempre la sgravava dalle incombenze domestiche ed i figli cresciuti che necessitavano di assai meno scorta - inesperienza, impreparazione, inconsapevolezza, noia, ma soprattutto l'ignoranza dei miti greci, hanno spinto C. a fare la feTONTA!2
2.4.7.1. Inutile ammonirla che è preferibile essere una brava scopa nella valle che non un arbusto, rachitico ed 'off role' sulla vetta3; e poi non aveva ingegno, preparazione ed esperienza per inserirsi in una vera competizione, gliene necessitava una truccata;
2.4.7.2. non potendo mai riuscire a conquistarsi un posto da dirigente, conseguentemente pretendeva che gliene si abbandonasse uno; e poiché inizialmente io gliel'ho fatto solo condividere, così come era giusto fare,
2.4.7.3. era rissa continua, perché il dirigente cattivo necessariamente scaccia il buono, esattamente come accade nella circolazione monetaria.4
2.4.7.4.Così, ad un certo punto non ho difeso la mia pur fortissima posizione - fatta dai miei genitori e da me e non certo dai suoi e da lei - e, per la tranquillità e più che altro cogliendo la palla al balzo, son sceso io e mi son ritirato silenziosamente, scomparendo da una famiglia, che mi aveva dato solo amarezze:
2.4.7.5. io mi son sempre considerato un monarca costituzionale, per grazia di Dio e volontà della nazione; e, se altri fosse stato in grado di dirigere meglio di me - come si affermava - in più avendo il consenso della nazione, era dovere del re andarsene in esilio.
2.4.8. C. sarebbe ora pentita e vorrebbe incominciare a comportarsi da buona moglie e madre, come Cristo e Natura comandano?.....faccia macchina indietro, incominci a dimostrare tutto ciò in prima persona
2.4.8.1. (e non per interposta che - scusa se te lo dico - ma ritengo che tu solo proferisci idee tue e non sue), dia veramente prova di buona volontà e di riconseguito equilibrio e ne riparleremo:
2.4.8.2. purché non si tratti di riassegnarmi il ruolo e figura del fesso e dell'addetto al mantenimento e servizi vari, nulla é deciso in eterno.
2.5. Tutto il resto é sciocchezza, né può renderti onore perorare il torto e la causa sbagliata. Alla Sitting Bull: "Augh, ho detto!"
F.R.
1Versi di una splendida canzone di Battisti.
2 Nel mito greco Fetonte - per dimostrare a compagne di scuola (che evidentemente non gliela davano) d'essere realmente il figlio d'Apollo - pretende che il padre gli lasci per un giorno la guida del carro del Sole; ma i cavalli s'imbizzariscono, s'avvicinano troppo alla terra, tutto bruciando, talché gli uomini pregano Giove d'intervenire e costui non potrà purtroppo far altro che fulminare Fetonte con una delle sue folgori.
3 M. Luther KING: "Se non puoi essere pino sulla vetta sii pure scopa nella valle, ma sii!
4 L'
ESERCITO DEI MEDIOCRI
ALLA CROCIATA CONTRO I MIGLIORI
di Francesco ALBERONI (da un Corriere della Sera di un 24/07/??)
Ci sono persone che occupano una posizione inferiore alle proprie capacità, e persone, che, invece, ne occupano una troppo elevata per loro:
nel primo caso, chi si trova in un posto inferiore alle sue capacità ne soffre, perché non vede riconosciuto il suo merito, perché si rende conto che i suoi superiori compiono errori che lui saprebbe evitare, ma, se glieli si fà notare, si irritano, si offendono e possono anche fargli del male.
I mediocri odiano coloro che sentono superiori a sé e, quando possono, li perseguitano; avviene anche nelle scuole dove ci sono insegnanti che odiano gli allievi geniali, li umiliano e cercano di bloccare le loro straordinarie capacità.
Però il tempo gioca sempre a favore della persona di grande intelligenza, perché trova il modo di rendersi indispensabile, dando un consiglio appropriato, risolvendo un problema che sembrava insolubile, inventando nuove attività.
L'unico accorgimento che deve rispettare, in questo caso, è quello di non attribuirsene il merito, ma sostenere che gli altri ci sono arrivati da soli.
Quando, invece, una persona occupa un posto superiore alle sue capacità, chi ne soffre è l'istituzione, perché prende decisioni sbagliate, sceglie male i collaboratori, ma anche, perchè mette in moto un meccanismo psicologico perverso.
Per lo stesso motivo detto prima, il mediocre, soprattutto se è ambizioso, se è abituato al potere, se vede la possibilità di conservarlo o di accrescerlo, ha paura delle persone più capaci.
Così cerca in ogni modo di svalutarle, di screditarle, di ridurne la pericolosità; se poi è moralmente fragile, reagisce da megalomane, terrorizza dipendenti, attribuisce loro le proprie colpe, mente, cambia idea continuamente, tradisce gli amici, sviluppa, cioè, un vero e, proprio comportamento criminale.
Ma anche chi è sostanzialmente onesto, se non si rende conto della sua inadeguatezza, subisce un processo d'involuzione, diventando incerto, dubbioso, rimuginando sulle decisioni da prendere, rinviandole.
Non avendo un proprio criterio di giudizio, segue il parere dell'ultima persona con cui ha parlato, ma pochi si accorgono della sua fragilità, ed interpretano i suoi dubbi, e le sue incertezze come frutto del desiderio di fare bene, al massimo giudicandolo troppo scrupoloso.
Ma ci sono, sempre persone astute che si rendono perfettamente conto delle sue difficoltà, che lo rassicurano, lo lusingano, gli dicono che può raggiungere obbiettivi ancora più ambiziosi, in questo modo riuscendo a manipolarlo come un burattino.
Contemporaneamente però aggravano la sua crisi, spingendolo a confrontarsi con altri ancora più capaci, che criticano i suoi errori e gli fanno fare cattiva figura.
Frustrato e pieno di rancore, finisce per abbandonarsi a sogni di rivalsa, di vendetta, di dominio, con quella miscela esplosiva di falsa umiltà, invidia ed odio che Nietzsche e Max Scheler hanno chiamato 'risentimento'.
Naturalmente non si espone apertamente, non affronta gli antagonisti a viso aperto, facendosi scudo della sua immagine di persona mite e scrupolosa; però aderisce a complotti, organizzati da altre persone prive di scrupoli e piene di risentimento, che intrigano per accrescere il proprio potere ed i propri privilegi.
Partecipa alla ordinaria crociata degli incapaci contro i migliori, per distruggere, in particolare, chi emerge su tutti, ricordandogli in ogni istante, con il fatto stesso d'esistere, la sua irreparabile mediocrità.